Attività 2.12 Tecnologie SW per la misura e l'evidenza del rischio al fine di definire le priorità di intervento

Il Consorzio TERIN ha iniziato un lavoro di ricerca riguardo i principali fattori di rischio nella gestione del patrimoni o dei beni culturali. Per poter affrontare questo tema con un approccio sistemico si è avvalso della esperienza di un consulente esperto di System thinking e System Dynamics. Tale consulenza ha permesso a TERIN di acquisire una prima conoscenza sia dell’approccio Sistemico che della metodologia System Dynamics, rilevandone le  possibilità di utilizzo e le grandi potenzialità nell’analisi di rischio dei beni culturali lungo tutta la catena del valore (conoscenza, diagnosi, intervento, monitoraggio e conservazione, musealizzazione, fruizione e valorizzazione) e quindi la relativa gestione della manutenzione.

Terminata questa prima fase, si è proceduto con la ricerca e individuazione del software più idoneo per il proseguo dei lavori. Infatti, l’approccio System Dynamics è completato d a un ambiente di sviluppo di modelli di simulazione dove è possibile animare la rappresentazione simbolica del problema strategico e osservare le conseguenze, lungo un determinato arco temporale, dei piani concepiti per realizzare la strategia. 

E’ stata condotta un’attenta analisi sui software commerciali sviluppati ad hoc per facilitare la costruzione e l ’uso di modelli System Dynamics. Una valutazione di tipo tecnico degli stessi ha portato alla scelta di Software PowerSim come strumento più idoneo per rispondere alle esigenze del gruppo di lavoro. 

La fase successiva ha portato alla definizione nel dettaglio delle sottoattività:
1. DEFINIZIONE REQUISITI PER LA MISURA DEL RISCHIO: è un aspetto cruciale per la costruzione del modello. I
requisiti rappresentano la base per la definizione delle variabili quantitative e qualitative che saranno oggetto di analisi
e di modellazione. Il gruppo di lavoro del consorzio Terin ha ritenuto opportuno procedere  con una
classificazione dei beni culturali, integrazione delle diverse classificazioni presenti in letteratura.
Si sono quindi andate a definire le principali voci di rischio di compromissione per i beni culturali.
Il gruppo di lavoro è quindi attualmente impegnato nella definizione dei diversi fattori di degrado, in funzione della
tipologia di bene. 
2. ANALISI NORMATIVE E VINCOLI VIGENTI: grazie anche al lavoro svolto dal consorzio Terin nell’ambito dell’OR1, è stato possibile stilare l’elenco delle normative e dei vincoli vigenti in materia, approfondendo quelle relative al rischio dei beni culturali.  
3. STUDIO DEI BENI CENSITI E RELATIVO STATO: considerando la moltitudine di fattori determinanti il degrado dei beni culturali e l’obiettivo finale di attuazione della metodologia di System Dynamics al caso in esame al momento si è deciso di procedere focalizzando l’attenzione su
una singola tipologia di bene: le opere in cartapesta, perciò il consorzio Terin collabora con il Centro di Restauro Materiale Cartaceo.

L'Università della Calabria ha avviato una serie di ricerche per determinare i parametri e le metodiche finalizzate alla definizione e alla misura del Rischio di danno cui è sottoposto un bene culturale; lo studio è volto alla realizzazione di un modello costituito dalla correlazione tra indici di degrado e tempistica d’intervento.

Attraverso indagini colorimetriche (applicate su materiali invecchiati in laboratorio con Solfato di Sodio decaidrato) è stato fatto il monitoraggio dei campioni di calcarenite per determinare la correlazione tra degrado macroscopico ed indici colorimetrici.

I campioni sono stati sottoposti ad una serie di cicli d’invecchiamento da cui è stato possibile determinare la variazione colorimetrica della superficie secondo le direttive NorMal 43/93. Le prove hanno dimostrato che sin dal primo ciclo d’invecchiamento, la variazione di colore DE ha superato il valore cromatico minimo di variazione fissato dalle direttive NorMal inoltre, per i primi 5 cicli, il DE aumenta per poi decadere per cicli successivi.

Utilizzando i valori ottenuti dall’analisi colorimetrica è possibile costruire delle curve di variazione secondo i tre parametri colorimetrici (L* a*b*) corrispondenti ai valori di Luminosità (L*) ai valori rosso/verde (a*) e ai valori giallo/blu (b*).

Dalla relazione DE/degrado sarà possibile costruire eventuali modelli che permetteranno di definire il rischio di un determinato bene culturale a partire dalla variazione superficiale del colore.