Attività 3.3 Studio di prodotti consolidanti innovativi

I risultati di questa attività riguardano l’ingente patrimonio di opere, essenzialmente in cemento armato, realizzate nel secolo scorso e
che hanno bisogno di notevoli interventi di ripristino, consolidamento, restauro. Sono pertanto proseguiti studi ed indagini di approfondimento, finalizzati alla definizione di “concetti di prodotti” specializzati per questo interessantissimo comparto edilizio.

Il Consorzio CETMA, al fine di sviluppare malte innovative, in collaborazione con Sipre e Caccavo, si è interessato agli aspetti inerenti la Certificazione
LEED - Nuove Costruzioni e Ristrutturazioni, con l’obiettivo di fornire utili indicazioni per la progettazione di prodotti certificati.
LEED 2009 Italia è un sistema di valutazione della sostenibilità energetico-ambientale degli edifici civili italiani ad uso istituzionale, commerciale e residenziale e concerne tutto il ciclo di vita dell’edificio stesso, dalla progettazione alla costruzione.
I vantaggi competitivi per chi adotta gli standard LEED sono identificabili, soprattutto, nella qualità finale del manufatto e nel notevole risparmio dei costi di gestione degli edifici (soprattutto se confrontati con edifici tradizionali).
L’adesione al sistema LEED permette, dunque, di ottenere una certificazione degli edifici che attesti il raggiungimento
di elevati livelli prestazionali dal punto di vista energetico e ambientale e il rispetto di determinati requisiti di ecocompatibilità,
con la conseguente possibilità di accedere sia ad incentivi e agevolazioni sia a finanziamenti e/o
contributi che possano coprire gli iniziali maggiori costi di costruzione.
Il sistema LEED prevede la verifica del rispetto di alcuni prerequisiti obbligatori e il calcolo del punteggio associato ai crediti prescelti per la qualificazione ambientale del progetto:
a. Sostenibiltà del Sito (SS),
b. Gestione delle Acque (GA),
c. Energie e Atmosfera (EA),
d. Materiali e Risorse (MR),
e. Qualità ambientale Interna (QI),
f. Innovazione della Progettazione (IP),
g. Priorità Regionale (PR).

Anche la produzione di malte e intonaci può convergere sui principi di sostenibilità ed ecocompatibilità, puntando su aspetti come:
a. l’utilizzo di energie rinnovabili nei processi
b. l’impiego, nella formulazione del prodotto, di materiali riciclati e scarti recuperati da altri processi produttivi
c. l’approvvigionamento di materie prime vicino al sito di lavorazione e produzione
d. la limitazione dei trasporti su gomma e, conseguentemente, la riduzione di emissioni di CO2 nell’ambiente.

In base e in conformità a quanto previsto dal sistema LEED, i prodotti, utili agli scopi di progetto, sono stati ulteriormente definiti dal partner CACCAVO nelle caratteristiche funzionali, costitutive e prestazionali. Inoltre, sono state eseguite nuove indagini in settori di interesse dei prodotti/obiettivo, individuati mediante l’analisi delle linee di tendenza della industria delle costruzioni.

E' stata condotta l'analisi critica delle tecniche tradizionali di restauro sulle murature antiche e l'individuazione dei punti di forza e debolezza in confronto alle tecniche e ai materiali attuali.  Pertanto, si è deciso di procedere mediante ‘casi di studio’, sia di costruzioni antiche e archeologiche, sia di costruzioni moderne.

Il primo-caso studio riguarda Pompei: è stata condotta un'approfondita indagine sulle tecniche impiegate nell’area archeologica vesuviana, dalla sua
scoperta ad oggi, per gli interventi su murature ed intonaci. Inoltre, è stato condotto un confronto critico tra tali tecniche, definite ‘tradizionali’ , e quelle innovative utilizzate o proposte attualmente.

L'indagine è così articolata:

- Il restauro archeologico in epoca borbonica: regole e iniziative

- Evoluzione delle tecniche negli interventi di restauro condotti a Pompei dal 1748 in poi

- Tecniche costruttive tra ‘800 e ‘900: il caso dell’area napoletana.

Infine, è stata condotta l'analisi della normativa in materia di interventi di protezione e manutenzione di edifici monumentali e archeologici.

Successivamente, si è progrediti nello studio dei due prodotti innovativi costituiti da formulati per malte speciali.

Il primo prodotto è specializzato per il comparto degli edifici antichi ed è denominato FBC, Formulato Beni Culturali, mentre il secondo, destinato al comparto degli edifici in cemento armato di particolare pregio, è stato denominato FAI, Formulato Archeologia Industriale.

In particolare, lo studio ha interessato l’approfondimento del requisito di utilizzabilità del formulato FBC nei casi di consolidamento di murature compromesse da macroscopiche soluzioni di continuità e lacune.

Sono state inoltre effettuate delle prove in laboratorio di uno dei due formulati forniti dal partner SIPRE. Si tratta di una malta per intonaco strutturale, denominata Biomatic Strutturale, per intonacatura e consolidamento di murature in pietra.

Del formulato si sono realizzati alcuni provini di dimensioni in cm. 20x15x0,7; successivamente questi sono stati sottoposti ad un iter classico di laboratorio che prevede:

            - asciugatura/maturazione dei provini (con pesatura ad intervalli di tempo regolari);

            - prove di imbibizione;

            - prove sclerometriche;

            - prove di pigmentazione con aggiunta di alcune matrici cromatiche naturali quali cocciopesto e polvere di marmo.

Le malte sono state testate in campo su quattro tipologie differenti di muratura costituite da tufo e pietrame, pietra grezza, mattoni, ciottoli e malta.