Attività 5.8 Sistema display olografico e proiezione su schermo per visualizzazione di dati 3D o olografici

Sono stati acquisiti ologrammi di oggetti metallici. In particolare, è stata utilizzata una statuetta alta 34 cm, ruotata a passi angolari di 3° per acquisire una sequenza di ologrammi da diverse prospettive. Questi ultimi sono stati utilizzati per un esperimento di proiezione di immagini fluttuanti. Nella prima fase di studio delle tecniche derivate dall’Empirical Mode Decomposition (EMD) è stata utilizzata, quale benchmark, un’immagine fotografica a cui è stato precedentemente applicato un rumore speckle di diversa entità per verificare le prestazioni dell’algoritmo. Prima di procedere con immagini ottenute sperimentalmente, si è verificato se l’utilizzo di filtri da aggiungere alle tecniche derivate dall’EMD potesse essere di aiuto. L’utilizzo di tali filtri in letteratura è legato principalmente a immagini affette da speckle relative ad acquisizioni radar, “SAR images”, e in particolare vengono utilizzati i filtri spaziali in grado di preservare l’informazione radiometrica, gli edge tra differenti aree e l’informazione legata alla tessitura. Questi filtri vengono classificati in due differenti gruppi: non adattivi ed adattivi. I primi prendono in considerazione le caratteristiche dell’intera immagine, non si soffermano sulle caratteristiche locali considerando che il rumore infici l’immagine sempre nello stesso modo. I secondi, invece, vengono modificati in base a caratteristiche locali: il valore del filtro applicato ad un determinato pixel dipende dal suo valore e da ciò che lo circonda, e questa caratteristica rende i filtri adattivi preferibili nel caso del rumore di tipo speckle.

L’idea di base della presente attività è l’impiego del filtro in supporto all’utilizzo della tecnica derivata da EMD, cui spetterà il compito di eliminare al meglio il rumore di speckle. L’obiettivo è, pertanto, individuare un filtro che conservi al meglio la qualità dell’immagine e non elimini strutture significative ad alta frequenza.

All’immagine originaria viene poi applicato il Bidmensional Empirical Mode Decomposition (BEMD) con cui si ottiene una prima decomposizione dell’immagine. A ciascuna delle Intrinsic Mode Function (IMF) ottenute con la prima decomposizione, viene applicato nuovamente il BEMD ottenendo 12 IMF, 3 derivanti dalla prima decomposizione e 9 dalla seconda.

A partire dalle 12 IMF si ottengono 12 possibili immagini prive di speckle; la ricostruzione scelta sarà quella che minimizzerà il valore dello speckle index, il quale sarà valutato per un’area uniforme dell’immagine.