Attività 1.6 Studio di una piattaforma ICT per la gestione di dati in architettura SOA


La crescita delle tecnologie informatiche ed il loro sviluppo in termini di applicazioni è stato
impetuoso anche grazie all’avvento della rete. L’eterogeneità delle risorse ITC a disposizione e la
necessità di interagire tra di loro in termini di scambio dati a portato a ripensare la strategia di
integrazione piuttosto che stravolgere l’intera struttura esistente ITC inserendo nuovi sistemi
centralizzati.
L’obiettivo è quello sviluppare all’interno dell’infrastruttura ITC esistente una architettura di
riferimento orientata alla fruizione remota ed integrata di servizi (SOA) per il processo di gestione
del Bene Culturale costituito da varie fasi che coinvolgono attori e procedure differenti.
Architettura significa insieme di regole finalizzate a raggiungere un determinato obiettivo e quindi
anche una SOA si avvale di una serie di strumenti che permettono di definire e di descrivere i flussi
di dati affinché siano accessibili via Web o comunque da remoto indipendentemente dal terminale
dell’utente.
Da un punto di vista logico, per strutturare i servizi servono:
- Un linguaggio comune che permetta agli utenti di individuare, richiedere e ottenere i servizi;
- Regole chiare e persistenti tra il fornitore di servizi e gli utenti, regole che devono essere
comprensibili alla componente umana e gestibili dalla componente informatica;
- Un canale di comunicazione sicuro, semplice, ad alta prestazione, su cui possano avvenire la
comunicazione con gli utenti. Quest’ultimo elemento dell’architettura SOA agisce come layer
middleware di astrazione all’interno dei sistemi informativi e rende disponibili i servizi tra i vari
sistemi e le nuove applicazioni.
La prima azione da compiere quindi è l’integrazione dei processi end to end, l’unificazione della
base dati e il consolidamento delle risorse ITC esistenti: all’interno di questo quadro di riferimento
verranno di volta in volta attivati i singoli servizi, a seconda delle priorità in termini di efficienza e
di innovazione esistenti nelle singole fasi di gestione dei dati. Ognuna delle fasi a cui è sottoposto il
Bene Culturale, richiede l’accesso al dato relativo al bene stesso. Questo può essere lo studio storico
ma anche lo stato di conservazione piuttosto che gli interventi conservativi o la semplice fruizione
per la valorizzazione remota. Considerando la diversità di intervento richiesto, l’accesso oltre a
garantirne il flusso in entrata del dato, deve garantirne anche l’analisi con applicazioni dedicate
tramite interfacce Web standardizzate. La conservazione del dato dovrà essere garantita in termini
di sicurezza sia per la transazione con sistemi di autenticazione centralizzata che con sistemi di
backup automatici.

Tipologia Attività: Ricerca e Innovazione

Partner Responsabile: ENEA

Partner coinvolti: TERIN,C&I

Risultato Attività: con i fondi del progetto ENEA-UTICT (3D GraphLAB) ha acquistato lo strumento  SmartScan 3D HE (5 Mpixel) Breuckmann, con il quale ha effettuato una serie di scansioni di reperti paleontologici conservati presso il Museo Geologico G.Capellini, Bologna.

Sede: Portici/Bologna